Piano cave: La Provincia si fa
beffe del Comune di Arcevia


Tuttii nodi vengono al pettine, si potrebbe dire. Anche questa volta tocca alComitato informare correttamente la popolazione arceviese sullo stato del Pianocave. E' da rimarcare che il Comitato aveva già previsto la situazioneestrermamente negativa che si sta creando su Monte S. Angelo a detrimento dellasua valenza ambientale e dei suoi numerosi ambiti di tutela.

E'finito, a quanto pare, il feeling fra il Comune di Arcevia e la Provincia diAncona. Durante la baldanza iniziale, erano state date molte assicurazioni sulrispetto dell'ambiente e sulle stesse richieste formulate dall'ammistrizionearceviese. Sconcerta ora constatare che quelle stesse assicurazioni, nonvalgono più niente da parte della Provincia.

Innanzi tutto il Comune chiedeva - e la Provinciaacconsentiva - che gli impianti estrattivi non fossero visibili dai centriabitati. Risulta, al contrario, che le aree di cava Ciarmatori sarannovisibilissime dai paesi vicini, in particolare dal Castello di Piticchio.Risulta, inoltre, che le escavazioni del progetto Cacciani sarannovisibilissime dai Castelli di Caudino, Loretello, Palazzo e la sua Piana.

Risultava stabilito fin dal Piano regionale che il Montepoteva essere sacrificato soltanto per estrarre materiali pregiati (maiolica e "scaglia rossa"). Dal progettoCiarmatori risulta invece che si andrà a cavare per la maggior parte detriti emateriali marnosi di poco conto, non classificati dallo stesso Piano regionalepregiati. La stessa cosa, in gran parte, avviene anche nel progetto Cacciani.

Questoin barba al Piano Regolatore di Arcevia, adeguato al Piano PaesisticoAmbientale Regionale, che prevede su Monte S. Angelo una zona di tutelaintegrale dove è vietata l'attività estrattiva se non per materiali pregiati.Ed anche in barba all'art. 9 delle Norme Tecniche di Attuazione del PianoPaesistico Ambientale Regionale che pone le stesse limitazioni nelle aree GB(tav. 3) comprendenti tutto Monte S. Angelo.

Unaltro schiaffo ad Arcevia: il suo PRG pone una vasta Zona di Rispetto e diProtezione attorno ai pozzi di Aia Piana, vicino al Castello di Palazzo. Inquesta zona è vietata l'attività estrattiva. Cava Cacciani ci si trova proprioin mezzo !!!

Apensare che cava Mancini è stata decurtata di quasi metà superficie estrattivaper la presenza della Zona di Rispetto circostante la modesta sorgente chealimenta il Ristorante La Baita, mille volte meno importante del campo pozzi diAia Piana. Perché due pesi e due misure fra i cavatori in gara ?!?

Un altro schiaffo ad Arcevia: su proposta dei consiglieriVerdi la Provincia aveva stabilito nella Delibera n. 14 del 2005 che il sito dicava doveva essere unico a vantaggio di una maggiore tutela ambientale. Ora cidicono che quelle decisioni prese dal Consiglio provinciale non valgono niente.Perché ? La sig.ra Casagrande ci dia una risposta !!!

Ci chiediamo cosa farà il neo-sindaco Bomprezzi: subiràpassivamente o difenderà il territorio comunale come suo dovere? In campagnaelettorale ha promesso di "approvare le cave nel rispetto del paesaggio e dellerisorse ambientali". Ora che non lo sono più, manterrà le sue promesse ? Cipermettiamo di ricordargli che le obiezioni al Piano cave sopra riportate sonosostenute proprio dall' Ufficio Tecnico di Arcevia.

Numerose sonoancora le cose da scrivere (e da denunciare). Ci fermiamo qui per nonappesantire ulteriormente l' argomento. Ci ritorneremo sopra.

Arcevia16/lug/2009 ComitatoDifesa Monte S. Angelo